mercoledì 9 maggio 2012

Occhiali inutili

Si vede che corri tutto il giorno, sei proprio dimagrita, voglio dire: sei in forma, non sciupata.
Un fiore, sei un fiore!
Sicura di star bene? Ma sì, forse mi sembri diversa dal solito... sarà il nuovo taglio di capelli?
Ti vedo radiosa, la maternità ti ha proprio donato.
etc etc etc

Ok, lo so, metà son frasi dette così, tanto per dire. E so anche che dietro ai chili finalmente lasciati per strada ci son più che altro le energie spese per conciliare lavoro-famiglia-tempo libero e i troppi pasti saltati. Magari in qualche caso c'è anche un pizzico di invidia.
Però son settimane che mi sento dire le stesse frasi. Le stesse parole ripetute dal panettiere, dall'amica di sempre, dalla vicina di tappetino durante la lezione di yoga, persino dalla collega che da 10 anni incrocio nei corridoi e di cui proprio non ricordo il nome.

Ad esser sincera sono anni che non mi sentivo così. Anni! Mi guardo allo specchio e vedo una donna energica, sorridente, a tratti sicura, capace di scacciare i brutti pensieri nel giro di un pomeriggio, finalmente decisa a metter il naso fuori dalla tana per iniziare a dire la sua.

E secondo me la maternità non è affatto la panacea di tutti i mali, né una medaglia da appuntarsi al petto, tantomeno un obbligo sociale o un dovere.
Ogni tanto mi sento una madre terribile, di quelle che sbagliano l'A-B-C, di quelle che chiamano disperate SOS Tata. Altre volte rimpiango la mia vita precedente, quando potevo decidere all'ultimo cosa fare mezz'ora dopo. Altre ancora sono pigra e vorrei stendermi sul divano e non pensare a niente.

Resta però un dato di fatto: le persone intorno a me mi vedono diversa, e credo non si riferiscano solo al mio aspetto esteriore. Soprattutto io mi sento diversa, cambiata, forse cresciuta.

Il punto è che da 20 mesi io e Papà Gabbiano conviviamo con un'altra persona: Piccolo Uomo.
A costo di sopportare qualche sguardo di commiserazione, lo ripeto convinta: è una piccola bomba ad orologeria lanciata in casa che improvvisamente riempie tutti gli spazi e crea nuove geometrie. Impossibile non accorgersi che lì sotto c'è nascosto il potenziale di una persona, molto probabilmente diversa da come immaginavi, da come speravi, da come sei tu.
E allora ti vien voglia di ridisegnare te stessa.

Questa sera, mentre lo guardavo scivolare nel sonno, un pensiero buffo mi è passato per la mente:  sono miope da oltre 20 anni, senza occhiali non metto bene a fuoco gli oggetti lontani, ma da quando ho incontrato Piccolo Uomo non ho più paura di guardare l'orizzonte: il futuro non è poi così sfocato.

Da qui in poi sto nel futuro (Elisa, Nottetempo)

5 commenti:

  1. Io sono ancora nella fase 'vorrei il tempo per pettinarmi la mattina' ma spero ben presto di tornare in forma (non quella fisica) e di sentirmi come ti senti tu.
    in ogni caso, la sera, quando guardo il mio tsunami e la mia principessa dormire sereni mi sento davvero la persona piu' fortunata del mondo.

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    1. Eh eh Silvia, ti capisco, dovresti vedermi quando ci prepariamo per uscire: il piccoletto vestito di tutto punto, la borsa con le sue cose accanto alla porta di casa e io... che controllo di aver messo due scarpe uguali!
      Credo che la differenza sia nello sguardo: il mio di nuovo brillante, il tuo giustamente sereno la sera!

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  2. Il tuo post mi ha tirato su di morale, oggi non è stata proprio una bella giornata e il mio orizzonte è un po' più cupo, passerà, grazie di avermi regalato un sorriso!

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    1. Kike, come dice il piccoletto: oh manna! Spero che il tuo orizzonte torni presto sereno!

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  3. sei veramente in forma!!!! sxo che anche il tuo cuore stia bene!!!!

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Ascoltare e raccontare, è un po' la stessa cosa. Bisogna essere disponibili, lasciare sempre l'immaginazione aperta (Antonio Tabucchi)