mercoledì 13 febbraio 2013

Qui e ora

Una serata soli io e lui. Senza Papà Gabbiano al lavoro fino a notte fonda, come adesso capita almeno una volta a settimana. Senza nonni a darci una mano. Con l'Intrepida presente, ma al momento ancora bella silenziosa dietro al mio ombelico.

Oh se ne abbiamo passate di serate così, quante! Cinque alla settimana per undici mesi. Serate terribili in cui avrei venduto un rene pur di potermi semplicemente sdraiare sul letto a leggere un libro, senza più udire un pianto straziante nelle mie orecchie o dovermi alzare cento volte per tenere una manina e cullarlo per accompagnarlo di nuovo verso il sonno. Serate in cui ho imparato a contare mentalmente fino a 500/600 pur di focalizzare i pensieri su qualcosa che non fosse farlo al forno. Serate in cui il rito pappa-ciuccio-libro-canzoncina-nanna sembravano essersi inceppate. Nottate in cui bisognava puntare la sveglia ogni ora per misurare la febbre, perché se alle 21 il termometro segna oltre 39 la situazione non può che peggiorare. Quante, oh quante!

Però... c'è sempre un però, ci sono state e ci sono serate come stasera, dove è un piacere godere della reciproca compagnia, dove i capricci si trasformano in una risata, dove il tempo scorre leggero e l'aria è fresca.

Questa sera ci siamo divertiti, a tavola ci siamo raccontati la giornata e fatte le nostre confidenze (sì, si può parlare anche con un duenne, ve l'assicuro, basta provare ad ascoltarlo), abbiamo fatto una carezza alla sorellina e lui le ha voluto dar da bere col suo bicchiere appoggiato al mio ombelico, abbiamo ballato e cantato davanti alla tv (in 35 anni è la prima volta che non faccio zapping davanti a Sanremo, ma lui adora la musica). I suoi occhi brillavano quando mi ha detto: mamma, sei come quella ragazza lì in tv... e io lo so che era un gran complimento. Roba da restarci secca. Eh lo so, è un pensiero da madre di maschio ;)
Serate in cui senti di esistere, di essere qui e ora.

Serate che mi fanno pensare che no, non mi son buttata a fare il bis perché come dico scherzando sono smemorata. È l'opposto, io non dimentico affatto la fatica né da dove arrivo o la mia storia.
È solo che sto persino imparando a godermi il presente. Incredibile, eh?

10 commenti:

  1. bellissimo.
    qui e ora, come hai scritto a me.
    bellissimo.
    io farei come te.
    anzi, faccio come te, anche se i figli non ci sono, ma non è quello il punto.
    Il punto è un altro.
    E' l'assunzione della consapevolezza del presente, di quello che si ha. La ricerca della felicità, direbbe qualcuno. E godersi questi semplici gesti è la soluzione giusta.
    brava.
    ti ammiro tantissimo.

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    1. Anna cara, non sai quanto mi hai emozionato... io ammiro tantissimo te, che buffe che siamo :)
      Forse la ricerca della felicità passa proprio dalla consapevolezza, forse è solo la nostra ricetta, non so, ma secondo me è la strada.
      E comunque è come dici tu, i figli ci sono. Ovunque siano. I nostri sono tre: un angelo che è sempre con noi, Piccolo Uomo e la piccina in arrivo.
      Ti abbraccio forte forte.

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  2. per un attimo sono stata lì con voi
    belli che siete!
    cogliere gli attimi
    viversi
    raccontarsi
    è ciò che rende la vita più bella.

    Adelia

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  3. E' la tua risposta alla domanda nella mia mail, giusto? :) grazie!

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    1. Che ridere... ma sai che stavo apparentemente ancora riflettendo sulla risposta?!?
      E invece credo di averti risposto involontariamente... Non è mai abbastanza la meraviglia nella nostra vita ;)
      Ti scrivo a breve, un bacio

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  4. Che bel post. Deve essere stupendo avere una famiglia e passare queste serate cosi' magiche! Un bacione!

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  5. Io amo, pazzamente, le serate SOLA con loro.
    E quando non riesco a ritagliarmele in casa (perchè lui non si togluie di torno :D), li prendo e li porto fuori a cena.
    Sono momenti ricchissimi, che mi sostengono.
    Un abbraccio.

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    1. Silvia, ma quante ne sai... la serata fuori mamma+bimbi è un'idea geniale. Appena sarà fattibile ti copio :)
      Peccato abitare lontane, se no avremmo potuto organizzare serata fuori casa per i papà ih ih
      Un abbraccio

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Ascoltare e raccontare, è un po' la stessa cosa. Bisogna essere disponibili, lasciare sempre l'immaginazione aperta (Antonio Tabucchi)