giovedì 10 ottobre 2013

Il regalo

Sono tre parole, di quelle velate di burocrazia e procedure on line, ma sono tre parole che suonano meravigliose alle mie orecchie come i campanellini di Trilly: congedo parentale facoltativo, ecco il regalo che mi son fatta. 

Se c'è una cosa che la mia storia e praticare yoga mi stanno insegnando è proprio questa: (provare a) stare nel presente, viverlo, non rimandare. Più semplicemente STARE.

Sembra facile, invece a me richiede concentrazione, impegno, capacità di staccare. Ricordarmi cosa voglio veramente, cosa mi fa star bene. 

La Gattina ha sei mesi e mezzo, sarei potuta rientrare al lavoro già da un po' e invece ho la fortuna di potermelo concedere e di avere accanto un Papà Gabbiano che sì non sarà perfetto, ma sa cosa mi rende felice.

Sono ancora in maternità e assaporo questi giorni che non torneranno: la torta di Sam il pompiere per i suoi tre anni, accompagnarlo a scuola mano nella mano solo noi due, giocare con lei sdraiate sul tappeto fregandomene di tutto il resto.

Sto meglio, i giorni bui sono passati e io mi riapproprio di me stessa. Scrivo pochissimo qui e commento meno del solito, ma leggo i vostri post ogni giorno. Ho solo rallentato, scalato la marcia. 

Per finire... sembra facile e so che invece non lo è, in più io so di essere molto fortunata, però se riuscite provateci, anche solo una mezza giornata: prendetevi tempo per voi, tempo per stare, tempo per essere.

4 commenti:

  1. Grazie, e' proprio quello che avevo bisogno di sentirmi dire....e' bello stare nel presente, per lo meno e' l'unica cosa che conta, ma spesso me lo dimentico.

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  2. Lo yoga fa scalare la marcia...e' vero!

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  3. Che bello "stare"!
    È proprio vero che pian piano lo yoga raggiunge ogni aspetto della vita!

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  4. la torta di sam..si a gennaio provero' a chiederla al mio pasticcerie di fiducia ^_*

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Ascoltare e raccontare, è un po' la stessa cosa. Bisogna essere disponibili, lasciare sempre l'immaginazione aperta (Antonio Tabucchi)